Pensate per un secondo alle operazioni che si possono effettuare su un qualsiasi file o cartella del vostro computer. Potete crearlo, aprirlo per leggere i dati, modificarlo, eliminarlo. Il file, inoltre, può essere accessibile solo al proprietario/amministratore, oppure ad altri utenti del computer, se presenti.
Lo stesso avviene con i file e le cartelle di un’installazione di WordPress. Ci sono diversi tipi di utenti e ad ognuno di questi può essere concesso un livello di accesso diverso sui file.
Nel caso dei siti web, e quindi anche di WordPress, è necessario prestare una particolare attenzione a chi può effettuare operazioni sui file e sulle cartelle di un’installazione e che tipo di operazioni può effettuare. La corretta impostazione dei permessi sui file può essere determinante per la sicurezza di un sito web.
WordPress è un CMS che permette di creare siti dinamici, cioè siti le cui pagine cambiano dinamicamente in base alle informazioni richieste dal visitatore.
tutte quelle applicazioni web che interagiscono attivamente con l’utente, modificando le informazioni mostrate in base alle informazioni generate da quest’ultimo e ricevute dall’application server (user generated content).
La definizione è mutuata dalla tecnologia su cui si basa l’applicazione. In pratica, quando l’utente richiede una pagina, come ad esempio la pagina web in cui è visualizzato il contenuto di questo articolo, l’applicazione web preleva i dati necessari alla generazione della pagina da un archivio che risiede sullo stesso server, cui comunemente ci si riferisce con il termine database. L’applicazione può quindi utilizzare la stessa pagina per servire all’utente dati diversi, a seconda delle informazioni trasmesse dall’utente.
Lo schema del database di WordPress (origine WordPress.org)
Spesso è utile accedere direttamente ai dati contenuti nel database. Lo si può fare a scopi didattici, ma anche per agire, con le dovute cautele, sui dati stessi senza dover utilizzare l’applicazione web che utilizza quei dati. Ad esempio:
Potrebbe essere necessario modificare un URL in tutti gli articoli in cui compare, e questa operazone potrebbe essere particolarmente difficile operando sulle singole pagine del sito. Eseguendo una query sul database tramite phpMyAdmin, invece, l’operazione può essere eseguita in pochi istanti.
Un altro ambito in cui potrebbe essere utile, o addirittura indispensabile, accedere direttamente al database di WordPress è nella risoluzione dei problemi, come ad esempio quando si rende necessario un reset della password e non si ha accesso all’email dell’amministratore.
Un altro possibile caso in cui si rende utile accedere ai dati è quando si trasferisce un sito WordPress da un server ad un altro. In questo caso, accedere direttamente ai dati diventa necessario per migrare correttamente l’installazione.
Come si accede al database di WordPress
L’interfaccia da cui si accede al database di WordPress sarà diversa a seconda dell’host, ma quasi tutti gli hosting provider mettono a disposizione dei propri clienti un’applicazione web nota come phpMyAdmin. Ecco come viene descritto nel sito web ufficiale:
phpMyAdmin è uno strumento software libero scritto in PHP, destinato a gestire l’amministrazione di MySQL sul web. phpMyAdmin supporta una vasta gamma di operazioni su MySQL e MariaDB. Le operazioni più frequenti (gestione di database, tabelle, colonne, relazioni, indici, utenti, permessi, ecc.) possono essere eseguite tramite l’interfaccia utente, anche se si ha sempre la possibilità di eseguire direttamente qualsiasi dichiarazione SQL.
Se avete installato un pacchetto server locale come MAMP, potrete accedere a phpMyAdmin da un URL simile a questa: http://localhost:8888/phpMyAdmin/.
Se il vostro web host fornisce accesso ai servizi tramite cPanel, potrete accedere all’applicazione web di phpMyAdmin da un link normalmente disponibile nella sezione Database.
La sezione Database di cPanel
Una volta avviata l’applicazione, apparirà nel browser una schermata come quella visibile nell’immagine che segue.
La home page di phpMyAdmin
Nel menu di sinistra ci saranno una serie di link rapidi e l’elenco di tutti i database disponibili. Nella pagina centrale sarà visibile un menu a schede che dà accesso alle varie funzionalità disponibili e una prima pagina di sintesi che fornisce informazioni sul database e sul server.
Dalla scheda Database sarà possibile accedere ad un modulo che permette di creare un nuovo database, funzionalità che abbiamo già utilizzato in fase di installazione di WordPress.
Una volta completata l’installazione di WordPress, phpMyAdmin vi darà accesso a tutte le tabelle, permettendovi di effettuare operazioni direttamente sui dati.
Nota: effettuare operazioni direttamente sul database è operazione molto rischiosa che potrebbe compromettere il funzionamento dell’intero sito. Siate prudenti, effettuate sempre prima un backup e fate le vostre prove prima in ambiente di staging o di sviluppo.
La struttura del database di WordPress
L’elenco delle tabelle di un’installazione base di WordPress in phpMyAdmin
WordPress utilizza database MySQL o MariaDB, che sono due DBMS tra i più utilizzati per lo sviluppo di siti PHP.
Nel database i dati vengono memorizzati in tabelle, che sono strutture di dati organizzati in righe e colonne. Nella versione 5.4 di WordPress, il database è composto dalle seguenti tabelle:
wp_commentmeta
wp_comments
wp_links
wp_options
wp_postmeta
wp_posts
wp_termmeta
wp_terms
wp_term_relationships
wp_term_taxonomy
wp_usermeta
wp_users
I nomi delle tabelle lasciano intuire il tipo di dati memorizzati. Ad esempio, i contenuti del sito vengono archiviati nella tabella wp_posts, mentre i tag e le categorie vengono memorizzati nella tabella wp_terms.
Nota: si tenga presente che il prefisso wp_ è quello predefinito. Se in fase di installazione lo avete cambiato, come è consigliato per motivi di sicurezza, il prefisso sarà quello personale.
Come si può intuire dai nomi, non tutte le tabelle ospitano dati che vengono visualizzati nel sito (back-end o front-end). La tabella wp-options, ad esempio, ospita i dati di configurazione dell’installazione, dei temi e dei plugin. Altre tabelle ospitano metadati (wp_terms) o relazioni (wp_term_relationships) tra i record di tabelle diverse.
Infine, le tabelle wp_users e wp_usermeta memorizzano i dati degli utenti del sito, come le credenziali di accesso, i ruoli e le capacità.
Una vista generale della tabella wp_options
Analizzeremo le principali tabelle del database di WordPress nei prossimi capitoli.
Se l’host web lo consente, gli utenti avanzati di WordPress potranno accedere al database anche da riga di comando e/o WP-CLI, che è un’applicazione da riga di comando che permette di eseguire una grande varietà di operazioni su WordPress e sul database direttamente dal terminale della propria postazione. Questa opzione è sconsigliata per utenti alle prime armi.
Dopo aver dato una rapida occhiata alla bacheca di WordPress, facciamo un passo indietro e torniamo alla nostra installazione per analizzare più da vicino il file system del CMS.
Conoscere il file system di WordPress è importante se si vuole avere un controllo completo sul software. Sapere dove vengono archiviati i file dei temi e dei plugin installati, quali sono i file di configurazione e come questi incidono sul funzionamento della piattaforma è indispensabile per chiunque voglia gestire autonomamente gli aspetti principali del funzionamento del proprio sito.
Una volta installato WordPress vi renderete conto di come funziona in linea generale un CMS. In pratica il sito è diviso di due diverse aree, una dove avviene la gestione del software da parte di amministratori, creatori di contenuti, collaboratori, ecc.; l’altra dove i contenuti e i servizi vengono offerti alla fruizione degli utenti. La prima area, generalmente denominata back-end, o pannello di amministrazione, in WordPress viene chiamata semplicemente bacheca o dashboard in inglese. L’area invece destinata ai lettori è il sito comunemente inteso. Nel caso dei CMS, ci si riferisce a questa area come front-end.
Qualunque sito web, per essere raggiungibile via Internet, deve essere installato su un computer remoto connesso alla Rete. Se avete un sito statico, ossia composto di file di testo contenenti codice HTML, questo significa semplicemente collocare i file del sito in una specifica directory del server. Nel caso dei CMS come WordPress, l’installazione non si limita al caricamento dei file, ma richiede una serie di operazioni preliminari, che tuttavia vanno eseguite una volta sola.
Nel caso di WordPress, queste operazioni non sono complesse e possono essere eseguite anche da utenti non sviluppatori.
Prima di rispondere alla Domanda “Come installare WordPress?”, bisogna decidere dove installare WordPress e quali sono i requisiti tecnici (o requisiti di sistema di WordPress) che devono essere rispettati.
Se state leggendo questa guida è perché avete deciso di mettere online un sito web, forse il vostro primo sito web, avete sentito parlare di WordPress e state cercando informazioni per capire come possa esservi utile. Quindi partiamo subito con un’introduzione e cerchiamo di spiegare cosa è WordPress.
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