Ottimizzare le Prestazioni di WordPress con il plugin Perfmatters

Le prestazioni sono determinanti per il successo di un sito web, sia dal punto di vista della User Experience, sia dal punto di vista della SEO. La velocità di caricamento delle pagine è un importante fattore di indicizzazione è va tenuto nella massima considerazione quando si progetta e/o gestisce un sito web.

Sono moltissimi gli strumenti a disposizione dei gestori di siti WordPress per l’analisi e l’ottimizzazione delle pagine del sito ai fini delle prestazioni. Tra i moltissimi plugin in circolazione, perfmatters è sicuramente uno dei più semplici e completi, dotato di alcune opzioni esclusive.

Si tratta di un plugin pro la cui licenza va dai 24,95 dollari all’anno per un sito, fino a 124,95 dollari all’anno per un numero illimitato di siti.

Al momento in cui scrivo il plugin è alla versione 1.4.4. Gli sviluppatori aggiungono nuove funzionalità con una certa regolarità, quindi l’elenco che segue potrà essere aggiornato in futuro, man mano che vengono rilasciate nuove versioni.

Il menu delle impostazioni di Perfmatters
Il menu delle impostazioni di Perfmatters

Perfmatters

Una volta installato, il plugin genera una ricca pagina di impostazioni suddivisa in sei schede:

Dal menu Impostazioni → Perfmatters si va alla pagina di configurazione. Di default si accede alla scheda Opzioni, divisa a sua volta in due sezioni: la prima, più corposa, contiene le opzioni generali, mentre la seconda è specifica per WooCommerce.

impostazioni di perfmatters
La scheda Opzioni della pagina delle impostazioni di perfmatters

A fianco di ogni opzione è presente un’icona (?) che visualizza un tooltip e che punta alla risorsa corrispondente del sito del plugin, dove viene fornita una dettagliata analisi tecnica dell’opzione corrispondente.

L'opzione per la disattivazione degli emoji in perfmatters
L’opzione per la disattivazione degli emoji in perfmatters

Nell’immagine qui sopra si vede il tooltip generato al passaggio del mouse sul punto interrogativo corrispondente all’opzione Disabilitare Emojis.

Ma non è tutto. Per ognuna delle opzioni disponibili, lo sviluppatore mette a disposizione una risorsa online in cui si spiegano gli effetti dell’attivazione della funzionalità sulle prestazioni del sito.

knowledgebase del sito web di Perfmatters
La pagina How to Disable Emojis in WordPress della knowledgebase del sito web di Perfmatters

Non si tratta, quindi, solo di un plugin, ma anche di una risorsa notevole per apprendere delle tecniche di ottimizzazione delle prestazioni di WordPress. Di seguito analizzo nel dettaglio le singole opzioni presenti in ogni scheda di perfmatters.

Opzioni

Ecco l’elenco delle opzioni generali disponibili:

Queste, invece, le opzioni specifiche per WooCommerce:

Cominciamo!

Disabilitare Emojis?

Gli emoji in WordPress vengono generati dal file wp-emoji-release.min.js, che viene caricato su ogni singola pagina del sito. Se non utilizzate gli emoji nelle vostre pagine, il caricamento di questo file causa un inutile consumo di risorse. Disattivando il caricamento del file wp-emoji-release.min.js, si potrà registrare un miglioramento complessivo dei tempi di caricamento delle pagine (leggi su perfmatters.io).

Disabilitare Embeds?

Disponibili a partire dalla versione 4.4, gli embed costituiscono una funzionalità che permette al gestore del sito di includere nel contenuto della pagina oggetti esterni come video, immagini, tweet, audio e altro ancora semplicemente inserendo l’URL della risorsa. Sono numerosissimi i servizi supportati (maggiori info nel Codex), ma non è detto che se ne faccia davvero uso.

Così come avviene per gli emoji, anche gli embed sono gestiti da un file JavaScript, il file wp-embed.min.js per la precisione. E anche questo file genera richieste HTTP, rallenta il caricamento della pagina e genera consumo di risorse. La disattivazione degli embed, quindi, è un altra opzione che potrebbe rivelarsi utile per migliorare le prestazioni generali del sito (leggi su perfmatters.io).

Eliminare Query Strings?

La rimozione delle query string dalle risorse statiche è determinante per utilizzare in modo ottimale la cache del browser. Gli URL di molte risorse di WordPress presentano nella parte finale una query string, ossia una serie di coppie chiave=valore che segue un punto interrogativo:

frammentidicodice.com/style.css?ver=2.0

I servizi di ottimizzazione come PageSpeed Insights, GTmetrix e Pingodom segnalano la presenza delle query string nelle risorse statiche come non ottimale ai fini della corretta memorizzazione della risorsa nella cache, in quanto alcuni server e proxy non sono in grado di memorizzare le query string, e quindi la risorsa non viene mai caricata dalla cache.

Per questo, rimuovendo le query string si ha una cache più efficiente e migliorano di conseguenza le prestazioni del sito.

In realtà, le query string possono avere una funzione molto importante, soprattutto quando il sito è in fase di sviluppo. Al riguardo suggerisco di leggere questo articolo di Kinsta e questo di KeyCDN.

In ogni caso, se il sito non è in sviluppo, è buona norma rimuovere le query string dalle risorse statiche perché questo migliora le prestazioni generali (leggi su perfmatters.io).

Disabilitare XML-RPC?

XML-RPC è una specifica che permette di stabilire connessioni tra sistemi operativi diversi, in esecuzione in ambienti separati. Oggi come oggi, però, la specifica non ha più una grande utilità, in quanto sostituita dalla REST API di WordPress. La sua presenza, però, può essere anche dannosa, in quanto può esporre a rischi nella sicurezza. È consigliabile, quindi, disabilitare XML-RPC a meno che non si abbia una necessità specifica per tenerlo attivo (leggi su perfmatters.io).

Eliminare jQuery Migrate?

Il plugin jQuery Migrate ripristina funzionalità obsolete delle vecchie versioni di jQuery in modo che queste funzionino correttamente sulle versioni più recenti di jQuery ed è utile per facilitare la transizione dalle vecchie alle nuove versioni di jQuery.

Disponibile in WordPress a partire dalla versione 3.6, come per le funzionalità descritte in precedenza, anche per questa viene aggiunto un file .js non sempre necessario. E, come avviene con i file descritti in precedenza, anche jquery-migrate.min.js può essere rimosso dalla scheda Opzioni del plugin (maggiori info su perfmatters.io)

Nascondere WP Version?

WordPress genera automaticamente un tag meta che indica la versione del software in uso. Ad esempio:

<meta name="generator" content="WordPress 5.3">

Perfmatters offre un’opzione che consente di rimuovere questo tag meta dall’intestazione del documento, evitando quindi che vengano fornite informazioni sulle versioni che potrebbero essere utili a hacker malintenzionati.

L’opzione riguarda, quindi, più la sicurezza che le prestazioni, sebbene sia buona norma, anche sotto il profilo delle prestazioni, evitare di aggiungere di inutili righe di codice HTML quando se ne può fare a meno (i dettagli su perfmatters.io).

Rimuovere il Link wlwmanifest?

Altro tag raramente necessario è il tag wlwmanifest.

wlwmanifest
Il meta tag wlwmanifest

Si tratta di un file che serve ad abilitare il supporto per Windows Live Writer. Quanti usano Windows Live Writer? Per tutti gli altri sarebbe meglio rimuovere il tag (maggiori informazioni su perfmatters.io).

Rimuovere RSD Link?

Un altro tag di servizio:

<link rel="EditURI" type="application/rsd+xml" title="RSD" href="https://frammentidicodice.com/xmlrpc.php?rsd">

Questo tag include una risorsa necessaria solo per chi pubblica sul blog tramite un client. Il tag non è necessario se si accede al pannello di amministrazione tramite browser (maggiori informazioni su perfmatters.io).

Gli shortlink sono una funzionalità rimossa a partire da WordPress 4.4. Tuttavia, il tag è sempre al suo posto:

<link rel="shortlink" href="https://frammentidicodice.com/?p=559">

Anche questo elemento può essere rimosso tramite Perfmatters (maggiori informazioni nella documentazione).

Disabilitare RSS Feeds?

Di default WordPress genera ogni sorta di feed, da RSS1 e RSS2, RDF e Atom. Per un blog questi sono assolutamente necessari, ma per un sito statico potrebbero non essere utilizzati. Per rimuoverli basta attivare l’opzione

Oltre ai Feed, WordPress genera anche i Feed Link. Il plugin dispone di una seconda opzione per rimuovere anche i feed link (al riguardo si legga la documentazione).

Disabilitare Self Pingbacks?

I self pingback sono dei commenti automatici che vengono generati quando inseriamo in un articolo un link interno, cioè ad un altro articolo dello stesso sito/blog. In realtà questi commenti non sono di nessuna utilità e creano solo uno spreco di risorse, anche se minimo. Questa opzione è utile senza alcun dubbio.

Disable REST API?

La REST API di WordPress è una funzionalità estremamente importante perché consente a software di terze parti di dialogare con WordPress. Sono diversi i plugin che ne fanno uso (tra cui Yoast SEO), ma senza andare tanto più in là, lo stesso Gutenberg dialoga con WordPress tramite la REST API e, se questa non è attiva, quando si va a creare un post si riceve un messaggio di errore.

In ogni caso, la REST API potrebbe esporvi a delle vulnerabilità in quanto rende pubblici i nickname degli autori dei post. Questo potrebbe non essere desiderabile, anche perché potrebbe aprire la strada ad attacchi brute force.

A proposito della REST API, Perfmatters permette di scegliere tra 3 diverse opzioni:

  • Default (abilitata)
  • Disabilita per non amministratori
  • Disabilita quando non autenticato

Per evitare problemi di compatibilità, e comunque non trascurare l’aspetto della sicurezza, potrebbe essere utile scegliere la seconda opzione e disabilitare la REST API per utenti non amministratori. Quando si lavora con più creatori di contenuti, potrebbe essere invece consigliabile lasciare la REST API attiva. Maggiori informazioni nella documentazione di Perfmatters.

La REST API mette a disposizione di applicazioni esterne i contenuti di un sito WordPress. Questo permette di accedere a WordPress tramite applicazioni client e indipendentemente dal linguaggio di programmazione utilizzato.

A questo scopo, l’API fornisce degli endpoint tramite i quali si può accedere ad un sito da remoto inviando e ricevendo dati in formato JSON.

A questo scopo WordPress aggiunge dei link come quello che segue:

<link rel="https://api.w.org/" href="https://frammentidicodice.com/wp-json/">

Maggiori informazioni nella documentazione online.

Disabilitare Dashicons?

Le Dashicons sono le icone utilizzate da WordPress nel menu di amministrazione. Oltre che nel pannello di amministrazione, queste icone vengono caricate anche nel front-end del sito e, a meno che non ne faccia uso il vostro tema o non le utilizziate nei vostri contenuti, creno solo un ulteriore ingombro, una riga di codice in più e una chiamata HTTP non necessaria.

Se ispezionate una pagina del vostro sito, troverete questo tag:

<link rel="stylesheet" id="dashicons-css" href="https://frammentidicodice.com/wp-includes/css/dashicons.min.css" media="all">

Se non utilizzate le dashicons, quindi, sarebbe opportuno rimuoverle o con il codice di un plugin, o, con un solo clic, tramite Perfatters.

Disabilitare Google Maps?

La librerie ai Google Maps non viene caricata da WordPress, ma può essere parte di un tema o di un plugin. Purtroppo le mappe di Google possono rovinare letteralmente le prestazioni di un sito e, se non sono proprio necessarie, sarebbe meglio evitarle.

Se, ispezionando il front-end del vostro sito trovate dei riferimenti alla libreria di Google Maps, e non utilizzate mappe nel vostro sito, Perfmaters permette di disabilitare tutte le istanze di Google Maps nella scheda principale delle opzioni del plugin.

Disable Google Fonts?

I Google Font sono un’altra funzionalità che non fa parte del core di WordPress, ma che potrebbe essere complicato rimuovere dal tema attivo. Eppure ci sono situazioni in cui si preferisce ricorrere a font personali o ai font di sistema. Oppure ancora, potreste anche voler ospitare localmente i vostri font di Google

Anche in questo caso viene in aiuto Perfmatters, con l’opzione Disable Google Fonts? e guadagnare in termini di prestazioni.

Disable Password Strength Meter?

Lo script password-strength-meter contiene una serie di funzioni che permettono di determinare la forza della password inserita dagli utenti. Di norma, questo file non viene caricato automaticamente, essendo necessario accodare lo script in questo modo:

wp_enqueue_script( 'password-strength-meter' );

Tuttavia, in alcuni casi è emerso che lo script viene caricato su tutto il sito e potrebbe essere necessario disattivarlo. Se vi accorgete che lo script viene accodato e non vi occorre verificare o forzare le password degli utenti, allora sarà apprezzata anche questa opzione di Perfammers. Per maggiori informazioni, si consulti la documentazione online.

Disable Comments?

Non vi servono i commenti? Allora non è necessario caricare il codice e gli script che generano il sistema dei commenti di WordPress. Anche in questo caso, basta un clic sull’opzione corrispondente e il plugin effettuerà una serie di operazioni che rimuoveranno l’intero sistema di commenti dal sito. Per maggiori informazioni, si legga la documentazione online.

Remove Comment URLs?

Questa opzione rimuove il link al sito web dell’autore di un commento. Utile per evitare lo spam dei commenti.

Lazy Loading?

Questa è una funzionalità estremamente interessante perché forza il lazy loading (caricamento differito) nativo delle immagini in WordPress. In pratica, il plugin aggiunge l’attributo loading="lazy" ai tag image di WordPress, attivando in questo modo il supporto del caricamento differito delle immagini introdotto da Chrome 76.

Questa funzionalità è ancora in beta, ma gli sviluppatori assicurano che nei loro test la funzionalità è totalmente affidabile. Nei test effettuati dal sottoscritto, il lazy loading nativo è sempre stato eseguito correttamente.

Per una descrizione più dettagliata, si legga la documentazione di Perfmatters.

Disabilitare Heartbeat?

La Heartbeat API è una semplice API integrata in WordPress che consente aggiornamenti del frontend in tempo quasi reale:

Quando la pagina viene caricata, il codice heartbeat lato client imposta un intervallo (chiamato “tick”) da eseguire ogni 15-60 secondi. Quando viene eseguito, heartbeat raccoglie i dati da inviare tramite un evento jQuery, quindi li invia al server e rimane in attesa della risposta. Sul server, un gestore admin-ajax prende i dati trasmessi, prepara una risposta, filtra la risposta, quindi restituisce i dati in formato JSON. Il client riceve questi dati e genera un evento jQuery finale per indicare che i dati sono stati ricevuti.

Sebbene sia una grande funzionalità di WordPress, la Heartbeat API effettua continue chiamate al file admin-ajax.php e può, quindi, c ausare un enorme consumo di risorse, specialmente se si tiene a lungo aperta la dashboard di WordPress.

Perfmatters dispone di 3 possibili opzioni:

  • Lasciare l’API attiva su tutto il sito (default)
  • Disabilitare l’API ovunque
  • LAsciare attiva l’API solo durante la modifica di post e pagine
Disabilitare la Heartbeat API in Perfmatters
Disabilitare la Heartbeat API in Perfmatters

Maggiori info nel sito.

Frequenza Heartbeat?

Sempre con riguardo alla Heartbeat API, è possibile modificare la frequenza di Heartbeat cambiando il valore predefinito di 15 secondi a 30, 45 o 60 secondi. L’opzione consigliata è di 60 secondi.

Limitare Revisione Post?

Quello delle revisioni è un altro argomento molto importante per quel che riguarda le prestazioni. Il numero di post cresce costantemente e, soprattutto se si lavora direttamente nell’editor e/o si effettuano periodiche modifiche degli articoli pubblicati, potrebbe succedere che il database si riempia letteralmente di revisioni, la maggior parte delle quali prive di alcuna utilità, specialmente se molto datate.

Perfmatters permette di impostare il numero massimo di revisioni desiderato, senza alcuna necessità di intervenire da codice. Basta selezionare il numero di revisioni desiderato, che va da 0 a 30.

Le revisioni dei post in Perfmatters
Le revisioni dei post in Perfmatters

Attenzione: se si riscontra un errore legato alle revisioni è perché un altro plugin sta eseguendo la stessa operazione, oppure perché è stata dichiarata nel file wp-config.php la costante WP_POST_REVISIONS. Occorre accertarsi che il numero delle revisioni sia impostato una sola volta (si legga la documentazione).

Intervallo di salvataggio automatico?

Questa opzione permette di personalizzare l’intervallo del salvataggio automatico dei post durante la modifica. Il valore predefinito è 60 secondi. Ovviamente, aumentando il valore, diminuiscono gli accassi al database e con questi diminuisce il consumo di risorse. I valori disponibili sono di 1, 2, 3, 4 e 5 minuti.

Nella documentazione di Perfmatters di avverte che si potrebbero generare degli errori nel caso in cui si utilizza questa stessa funzionalità in un altro plugin, oppure se è stata definita la costante AUTOSAVE_INTERVAL nel file di configurazione.

Cambiare Login URL

L’ultima opzione generale di Perfmatters offre la possibilità di cambiare l’URL di login.

Si ratta di un’opzione di sicurezza importante che può contribuire a prevenire attacchi brute force.

Attenzione, però, perché l’attivazione di questa funzionalità può generare conflitti se altri plugin aggiungono la stessa funzionalità al sito. È bene attivarla su un solo plugin. Inoltre, è opportuno disabilitare il caching della pagina di login (maggiori info nella documentazione online).

Opzioni per WooCommerce

Disabilitare Scripts?

WooCommerce aggiunge script e stili su ogni pagina di WordPress. Non è ovviamente una situazione ideale sotto il profilo delle prestazioni. È preferibile, infatti disabilitare il caricamento di script e stili nelle pagine del sito che non riguardano WooCommerce.

L’opzione Disabilitare Scripts di Perfmatters disabilita il caricamento delle risorse di WooCommerce dalle pagine dei prodotti, dal carrello e dalla pagina di checkout (vedi doc).

Disabilitare la frammentazione del Carrello?

La frammentazione del carrello è una funzionalità di WooCommerce che permette di aggiornare il carrello senza ricaricare la pagina. Tuttavia è una funzionalità che assorbe una consistente quantità di risorse e che spesso non è necessaria (basta fare una ricerca su Google per averne conferma).

Un clic sull’opzione di Perfmatters, e la funzionalità viene disattivata.

Disabilitare Status Meta Box?

WooCommerce aggiunge un metabox nella dashboard di WordPress con la sintesi di dati importanti del negozio: vendite nette, ordini in attesa, prodotti in stock, ecc.

Tuttavia, spesso questo metabox non è di grande utilità perché le informazioni sono molto sintetiche, e tuttavia è richiesta una certa quantità di risorse per generare il metabox. Per velocizzare il caricamento della dashboard e ridurre il consumo di risorse, è consigliabile disattivare lo Status Meta Box di WooCommerce, come consigliato anche nella documentazione di Perfmatters.

Widgets disabilitati?

Ultima opzione di ottimizzazione di WooCommerce è la possibilità di disabilitare i widget del plugin. WooCommerce genera numerosi widget che spesso non vengono utilizzati. In questi casi, per evitare un inutile consumo di risorse, è consigliabile disattivarli.

CDN

La seconda scheda della pagina delle impostazioni di Perfmatters è dedicata alla configurazione del CDN. In questa scheda sono disponibili 4 opzioni, tra loro strettamente dipendenti.

  • La prima opzione permette di abilitare il rewrite degli URL del sito con quelli del CDN.
  • La seconda opzione permette di inserire l’URL del CDN (ad es. https://cdn.example.com) senza barra finale.
  • La terza opzione permette di inserire i nomi delle directory incluse nella riscrittura del CDN, separati da virgole. Il valore predefinito è wp-content,wp-includes.
  • Infine, il campo Esclusioni CDN permette di stabilire le directory o le estensioni dei file che si desidera escludere dalla riscrittura. Il valore predefinito è .php.
Impostazioni CDN di Perfmatters
Impostazioni CDN di Perfmatters

Google Analytics

Ecco un argomento abbastanza controverso. Per permettere a Google di rilevare le informazioni sulle visite al sito, è necessario inserire nell’intestazione del documento lo script esterno di Google Analytics, che aggiunge una richiesta HTTP ad ogni caricamento di pagina. Questo ha effetto sulle prestazioni del sito e lo stesso Google può rilevare l’anomalia se si analizza il sito in Google Pagespeed Insights.

Per ovviare, Perfmatters offre la possibilità di scaricare lo script di Google Analytics e archiviarlo localmente. Questo riduce il numero di risoluzioni DNS e permette di sfruttare il caching del browser. Abilitando Google Analytics in locale, è possibile caricare lo script dal proprio CDN e quindi ridurre al minimo le connessioni HTTP.

La configurazione di Google Analytics in Perfmatters
La configurazione di Google Analytics in Perfmatters

Importante: non utilizzate questa opzione se un altro plugin gestisce lo script di Google Analytics.

Queste le opzioni disponibili:

  • Enable Local Analytics? – Abilita Google Analytics in locale
  • Tracking ID? – È il l’ID di monitoraggio di Google Analytics
  • Tracking Code Position? – Permette di scegliere in quale parte del documento caricare lo script di Analytics (header o footer). Google consiglia di caricare lo script nell’header, per fare in modo che i dati vengano caricati correttamente anche se la pagina viene chiusa prima che sia interamente caricata. Ma non c’è nessuna controindicazione nel caricare lo script nel footer in modo che non abbia impatto sul caricamento della parte superiore della pagina.
  • Disable Display Features? – Disabilita le funzionalità di remarketing e pubblicitarie che generano richieste HTTP
  • Anonymize IP? – Nasconde l’indirizzo IP del sito per aderire alle restrizioni sulla privacy di alcuni paesi
  • Track Logged In Admins? – Include nelle statistiche di Analytics i dati degli amministratori del sito
  • Adjusted Bounce Rate? – Corregge la frequenza di rimbalzo in modo che si possa avere una migliora valutazione del traffico. Gli sviluppatori di Perfmatters consigliano un valore di 30 secondi.
  • Use MonsterInsights? – Aggiunge il supporto di MonsterInsights, un popolarissimo plugin di WordPress, con oltre 2 milioni di installazioni attive, che permette di ospitare localmente lo script di Analytics senza perdere, però, le funzionalità dello stesso MonsterInsights. Se si abilita questa opzione, la gestione di Analytics viene delegata interamente a MonsterInsights, e non genera problemi di compatibilità con Perfmatters.

Extra

So far, so good. Le funzionalità viste fino ad ora potrebbero già bastare per far apprezzare a chiunque Perfmatters. Adesso però vengono le funzionalità più avanzate, quelle che apprezzeranno sicuramente i maniaci delle ottimizzazioni.

La scheda Extra offre le seguenti opzioni:

  • Script Manager? – Esistono dei plugin che aggiungono script JS e/o fogli di stile in ogni singola pagina del sito. La documentazione del plugin Contact Form 7 ci spiega le ragioni per cui viene fatto. Se non volete che plugin specifici carichino risorse non necessarie in specifiche pagine del sito, potete provare con il codice, oppure disattivare le risorse in base alla pagina attivando l’opzione Script Manager. Attivando questa opzione, Perfmatters genererà un link nella Toolbar visualizzata nel front-end del sito. Facendo clic sul link, si aprirà lo Script Manager di Perfmatters che permetterà di stabilire quali risorse escludere nella pagina corrente (maggiori info nel sito dello sviluppatore).
  • DNS Prefetch? – Il prefetching del DNS consiste in un tentativo di risolvere i nomi di dominio prima che il visitatore di una pagina faccia clic su un collegamento. In questo modo è possibile migliorare le prestazioni complessive del sito. Per abilitare questa funzionalità, basta aggiungere gli URL delle risorse su cui abilitare il prefetching, senza il protocollo (maggiori info su perfmatters.io)
  • Preconnect? – L’attributo rel="preconnect" dell’elemento link informa il browser che la tua pagina intende stabilire una connessione con un’altra origine e che vorresti che il processo iniziasse il prima possibile. È un’ulteriore opzione per migliorare le performance della pagina. Maggiori info su perfmatters.io
  • Add Blank Favicon? – Questa opzione aggiunge una favicon trasparente per evitare un errore 404 per una favicon mancante negli strumenti di analisi del sito.
  • Add Header Code? – Permette di aggiungere codice personale nell’header di WordPress
  • Add Footer Code? – Permette di aggiungere codice personale nel footer di WordPress
  • Pulire Disinstalla? – Questa opzione permette di rimuovere ogni traccia del plugin Perfmatters dall’istallazione WordPress al momento della disinstallazione del plugin.
  • Modalità di accessibilità – Disabilita gli elementi visuali del plugin, come i pulsanti di attivazione/disattivazione delle opzioni.
Lo script manager di Perfmatters
Lo script manager di Perfmatters

Conclusioni

Da questa lunga analisi del plugin Perfmatters e delle sue funzionalità di ottimizzazione di WordPress, è chiaro che le variabili da tenere in considerazione quando si ottimizza un sito WordPress siano numerosissime. Tra i moltissimi plugin in circolazione per l’ottimizzazione di WordPress, Perfmaters mi sembra uno dei più completi e sicuramente dotato di alcune funzionalità uniche che senza il plugin richiederebbero la scrittura di codice custom per essere abilitate in WordPress.

Photo by Mike from Pexels


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